Georgia, risale la tensione
di Enrico Piovesana - 13/03/2007
Bombardati villaggi georgiani in Abkazia. Tbilisi accusa russi e separatisti, che però negano |
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Le forze armate georgiane, esercito e aviazione, sono in stato di massima allerta e pronte a intervenire. A Tbilisi è in corso una riunione straordinaria a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza Nazionale, presieduta dal presidente Mikhail Saakashvili. La tensione in Georgia è altissima dopo che, la notte scorsa, tre villaggi georgiani nell’alta valle di Kodori, in Abkazia, sono stati bombardati con missili Grad ed elicotteri russi. Ad essere colpiti sono i centri montani di Azhara, Gentsvisi e anche quello di Chkhalta, dove ha sede il governo abkhazo in esilio. Parecchi i danni, ma non risultano vittime.
Tbilisi accusa Russia e separatisti. La Georgia ha immediatamente accusato l’aviazione russa e le autorità separatiste abkhaze.
Da entrambi i fronti sono arrivate secche smentite.
Il colonnello Alexander Drobishevsky, portavoce delle forze aeree russe, ha definito “provocatorie” le accuse georgiane.
Il presidente dell’autoproclamata repubblica abkhaza, Sergey Bagapsh, ha negato ogni coinvolgimento delle proprie forze armate, puntando invece il dito contro il ribelle Emzar Kvitsiani: l’ex rappresentante del governo georgiano nella Gola di Kodori che si è ribellato in armi contro Tbilisi scatenando l’intervento armato georgiano dello scorso luglio. Intervento che la Georgia ha sfruttato per riprendere il controllo militare dell’alta valle di Kodori, installandovi il “governo legittimo” dell’Abkazia, quello che dal 1993 – cioè da quando i separatisti abkazi hanno vinto la guerra contro la Georgia – era in esilio a Tbilisi.
Torna in ballo il ribelle Emzar Kvitsiani. Già lo scorso ottobre il villaggio di Azhara fu colpito da alcuni missili: la Georgia accusò subito abkahzi e russi, ma il ribelle Kvitsiani rivendicò l’attacco.
Se così fosse anche questa volta, per Tbilisi farebbe poca differenza: il presidente Saakashvili ha più volte apertamente accusato i separatisti e la stessa Russia di offrire sostegno e rifugio a Emzar Kvitsiani.
Certo è che i georgiani faranno di tutto per sfruttare al massimo i fatti della notte scorsa, presentandoli come un atto di guerra che giustifica un intervento armato per la riconquista dell’Abkahzia. Il ministro della Difesa georgiano, Levan Nikoleishvili, ha addirittura lasciato intendere che la caduta dell’elicottero militare precipitato questa notte mentre si dirigeva verso l’Abkahzia (uccidendo tre soldati) potrebbe non essere dovuta alle cattive condizioni del tempo. |