Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Afghanistan: le vittime di Achille

Afghanistan: le vittime di Achille

di Cecilia Strada - 14/03/2007

Almeno tre morti sotto le bombe Nato a Grishk, mentre due kamikaze si fanno esplodere a Lashkargah
bombardiere b1-bNella provincia di Helmand è guerra aperta. A una settimana dall'inizio dell'Operazione Achille, si contano le vittime civili. Lunedì sono stati ricoverati nel centro chirurgico della Ong Emergency a Lashkargah sei civili, tutti feriti in un raid aereo della Nato nella zona di Grishk. “Vengono dal villaggio di Sarband, che è stato bombardato la notte tra l'11 e il 12 marzo”, racconta a PeaceReporter Luca DeSimeis, logista di Emergency a Lashkargah. “Erano in casa quando hanno sentito il rumore di un aereo, e dopo pochi istanti la loro casa è stata colpita da una bomba. Il capo famiglia e il figlio maggiore sono morti nell'esplosione. Altri cinque membri della stessa famiglia sono stati portati nel nostro ospedale. Inayatullah, il figlio di tre anni, è arrivato in condizioni gravissime e non c'è stato nulla da fare: le ferite alla testa erano troppo profonde, è morto poco dopo il ricovero. La madre Gullsina, ventotto anni, è stata operata per le ferite da scheggia al bacino e ad una gamba e adesso è fuori pericolo, così come sono stati operati altri tre figli: Marzia, Ishania e il tredicenne Zahir”. Ieri l'agenzia di stampa cinese 'Xinhua' aveva raccolto la voce di Mira Jan Adil, leader tribale di Grishk, che aveva denunciato la morte di cinque civili uccisi e il ferimento di altri quattro in un raid aereo sulla casa di Hajji Yar Mohammad.

soldato Isaf in Afhanistan Raid continui. L'ufficio stampa della missione Isaf non conferma né smentisce le morti di civili, ma si limita a scaricare la responsabilità sul comando statunitense: “E' un aereo degli americani che ha condotto il raid, dovete chiedere a loro”. Enduring Freedom, che dal 5 ottobre scorso è passata sotto il comando Nato, “non ha notizie di vittime civili”, ma ha assicurato che “stanno investigando”. Certo è che, secondo i bollettini del Comando statunitense, i raid aerei proseguono senza sosta. La scorsa settimana l'aviazione Usa ha effettuato più sortite in Afghanistan (330) che in Iraq (“solo” 327): le bombe teleguidate da 227 chili continuano a cadere – sempre su “postazioni nemiche”, a leggere i comunicati stampa – nelle zona di Qurya, Garmsir, Sangin, Kajaki, Washir.

Kamikaze. Intanto, martedì mattina, la provincia di Helmand si è svegliata con due attentati suicidi. A Lashkargah un kamikaze ha colpito un convoglio davanti alla sede del Provincial Reconstruction Team gestito dai soldati inglesi: i militari sono rimasti illesi, mentre un afgano, lavoratore a giornata nella sede del Prt, è stato ucciso dall'esplosione, che ha causato altri tre feriti – tutti afgani. Solo quindici minuti dopo un altro attentatore suicida si è fatto saltare in aria davanti al comando della polizia locale, ferendo in modo non grave due poliziotti afgani. Un terzo kamikaze ha colpito a Spin Boldak, nella confinante provincia di Kandahar, a ridosso del confine pachistano: il bilancio provvisorio è di almeno quattro civili morti, tra cui un ragazzino di quattordici anni. Una tranquilla giornata di guerra.

L'Operazione Achille al via in Helmand

I primi cinque giorni dell'Operazione Achille