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La crisi dei crediti americani trascina in rosso le Borse

di Al.An. - 15/03/2007

 

Dopo il martedì di quindici giorni fa, un mercoledì nero per le Borse mondiali. Piazza Affari ha chiuso in forte calo, in linea con le altre piazze europee, che hanno bruciato circa 230 miliardi di euro di capitalizzazione. Lo scivolone è stato innescato dal rosso dei mercati asiatici e dall'andamento negativo di Wall Street, che dopo un'apertura in verde ha toccato con il Dow Jones un picco negativo sotto quota 12 mila punti, ai livelli del 6 novembre, per poi chiudere in rimonta a mercati europei ormai chiusi. Parigi ha ceduto il 2,4%, Francoforte il 2,66%, Londra il 2,61%, Milano (Mibtel) il 2,23%. L'indice Dow Jones 600, che raggruppa i maggiori titoli del Vecchio Continente, ha perso il 2,66%. L'Eurostoxx 50, indice europeo relativo ai titoli a maggior capitalizzazione, ha perso il 2,06%. L'Orso si è svegliato dal letargo?

Mutui e prestiti ad alto rischio. A scatenare i timori che lo stato dell'economia in questi primi due mesi dell'anno non sia positivo come riteneva il mercato, sono i venti di crisi che spirano da fine 2006 sul settore dei mutui "subprime" o ad alto rischio, concessi negli Stati Uniti a clienti in grado di offrire scarse garanzie, famiglie comprese. I mancati rimborsi hanno raggiunto livelli di guardia nel quarto trimestre. Se il settore crollasse sarebbero guai seri per diverse grandi banche esposte verso questo tipo di prestiti: Countrywide Financial, Ameriquest Mortgage, Fremont General e il primo gruppo europeo, la britannica Hsbc. Senza contare che la Sec - l'autorità di Borsa americana - ha aperto martedì un'inchiesta sulla crisi finanziaria di New Century Financial, lender sulla via della bancarotta, e che gravi problemi finanziari coinvolgono anche Accredited Home Lenders Holding (crollata sotto il peso di un clamoroso -65% a Wall Street).