Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Allarme default mutui

Allarme default mutui

di Bruno Chastonay - 20/03/2007

 



Valutazione generale:

Dopo quanto visto nelle movimentazioni dei mercati finanziari di queste ultime settimane, valida una riflessione. Abbiamo conferme che il movimento ribassista marcato, subitaneo, è stata una correzione dovuta, di medio termine, e che non ha rotto i supporti chiave di trend, lasciandoli invariati. La conseguente fase positiva, con rialzo BORSE, calo BONDS, ripresa valute alto rendimento con calo CHF e JPY, è stata una fase correttiva di breve termine, correttiva del movimento negativo di medio/lungo, e senza superare le resistenze chiave per rimettere in pista i trend di medio. I segnali di questi giorni confermano questo, con una ripresa del movimento negativo, innescato dai nuovi timori e FOCUS chiave: allarme default mutui. A gennaio i mancati pagamenti mutui ipotecari hanno raggiunto il massimo da 3anni, in particolare per i "subprime", mutui a basso livello qualità/copertura, la società più grossa, coinvolta in questi giorni, la New Century Financial, ha perso il 96pc da inizio anno, e altre 60 società di questo tipo sono già fallite. Questo fattore riporta in discussione la crescita, con gli effetti collaterali su altri settori, quali finanziari (banche e finanziarie e risparmi confluiti su questo settore – immobiliare, mutui), consumo, mercati emergenti e valute ad alto rendimento, e a favore dello JPY e CHF, per rientro del carry-trade, ancora presente ampiamente. BONDS in netto rialzo, da calo rendimenti, BORSE in calo generale. Prospettive di riduzione TASSI in USA, e fase di pausa in EU, e ulteriori tassi bassi in JPN. Calo della domanda di Materie Prime, ORO.

Come esempio, riporto i grafici seguenti:


US treasury bond 10anni

Calo marcato dal top/trendline discendente di medio a 4.90, e segnali di ampio overbought, verso 4.45pc trendline di supporto di medio-lungo, e oversold ampio. Conseguente fase correttiva di breve termine, con rimbalzo a 4.60, resistenza di medio-lungo, senza passare. Indicatori tornati quindi al ribasso, con scenario di consolidamento necessario entro fascia 4.45/4.65pc.


EURO / JPY

Dal record massimo in prossimità di 160, indicatori in overbought, fase correttiva di medio-lungo innescata ampiamente e molto veloce, essendo lo JPY il fulcro del carry-trade, con ampissime posizioni short JPY nel mercato, contro molte valute ad alto rendimento. Raggiungimento della media mobile 200giorni, con ampio oversold e senza superarlo. Conseguente correzione tecnica di tutto il ribasso, effettuata nell’obiettivo primario e resistenza di medio a 155.80, senza superarla.

Come esempi ne possiamo portare molti altri. In sostanza abbiamo nel mercato due condizioni principali e molto ben distinte, a dare gli impulsi nel mercato:

1. analisi basata sulle aspettative, con previsioni di crescita continua e in graduale recupero globale, e in particolare per EU e JPN, con settore immobiliare USA in contrazione meno del previsto e senza previsioni di allargamento, sostenute da bassa inflazione, calo costi energia, elevati utili societari (14 trimestri di crescita a due cifre, con record ultimo trimestre), elevati IPO, fusioni e acquisizioni, ristrutturazioni, politiche monetarie largamente anticipate e assodate. Assenza di particolari fattori geopolitica.

2. dati recenti USA e pure in EU e JPN, sovente sotto le aspettative del mercato, rimbalzo dei costi energia, timori di calo utili societari in quanto non sostenibili, effetti negativi dal mercato immobiliare in peggioramento e a rischio di allargamento sugli altri settori economia, rischio inflazione sempre paventato dalle Banche Centrali, ulteriori rialzi dei TASSI come da commenti ufficiali, nessun miglioramento crescita JPN, calo domanda e crescita ASIA, con CINA e INDIA in particolare, maggiori timori LATAM.

Quindi, come andamento, sul fattore +1+ abbiamo un’evoluzione positiva per BORSE, valute ALTO RENDIMENTO, Emergenti, Materie Prime, Metalli. Negativo quindi per le valute a basso rendimento, quali CHF, JPY. Elevata propensione al rischio, nessun timore per ECONOMIE, e scarsa correlazione e interesse per i DATI economici, ricerca del rendimento, bassa volatilità.

Sul fattore +2+ abbiamo una evoluzione esattemente al contrario, con calo RENDIMENTI, calo Materie Prime e Metalli, calo Valute ALTO Rendimento, calo BORSE. Andamento positivo del CHF, JPY, BONDS, con calo della propensione al rischio generale, timori per la crescita, maggiore valutazione dei dati economici e inflazione in particolare, aumento della volatilità. Il cambiamento di attitudine entro il fattore 1 e il fattore 2, avviene in maniera repentina, sulla scia di eventi unici e casuali, inattesi, con effetti ampi per i mercati, da un aumento della volatilità. Conferme di questo aumento della volatilità, lo abbiamo in maniera distinta nel grafico sottostante.


VIX cboe indice volatilità 18.50

Tutto questo al momento attuale non ha effetti particolari per quanto riguarda l’EURO e il DOLL, che continuano ad essere entrambi sostenuti/neutrali, da fattori pro – contro che si annullano. I segnali restano di miglioramento per il trend dollaro, ma senza ancora le dovute conferme.


USDOLLAR index 83.70

queste sono opinioni personali di :
Bruno Chastonay
Membro della Direzione
Consulente Finanziario Senior

LGT Bank (Svizzera) SA, Lugano
Phone: +4191 912 69 69
Mobil: +4179 621.31.40