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un'intervista all'economista e politico americano Lyndon Larouche

di movisol.org - 25/11/2005

Fonte: movisol.org

Il 22 novembre scorso, sotto il titolo «È in arrivo la crisi finanziaria globale», è apparsa sull'edizione online del giornale cinese Quotidiano del Popolo (People's Daily) un'intervista all'economista e politico americano Lyndon Larouche
L'intervista è stata rilasciata nel maggio scorso, ma si è deciso di pubblicarla solo ora, significativamente, il giorno dopo la partenza di Bush da Pechino.

Gli argomenti trattati principalmente nell'intervista sono stati, oltre alla crisi finanziaria in atto, il ruolo di Larouche nei negoziati Mosca-Washington all'inizio degli anni ottanta, la nuova Bretton Woods, l'attuale situazione economica e politica statunitense. Riportiamo alcuni passaggi fondamentali dell'intervista che possono aiutare a comprendere la situazione in cui oggi versa l'economia mondiale, afflitta dal cancro delle bolle dei derivati, del debito e di una fuga dall'economia reale attraverso un breve excursus nella storia degli ultimi decenni.

YONG TANG: Qualcuno dice che lei sia un buon indovino?
LAROUCHE: Faccio buone previsioni.

YT: Sì, buone previsioni per l'economia mondiale, e lei ha fatto nove previsioni di grandi trend dell'economia USA, dei quali otto si sono verificate e la nona è in corso di conferma. Come riesce a fare giuste previsioni?
L: E' una questione di scienza. Quello che insegniamo come economia, quello che la gente tende a credere, nelle università nel mondo è un nonsenso. Quando le persone fanno previsioni, prevedono quello che desiderano, non quello che può essere…Il tipico Americano […] pensa solo a ciò di cui può fare esperienza nell'immediato futuro. Pensa a diventare ricco…Non pensa ai suoi nipoti o al mondo che sta creando dopo di lui. Noi eravamo soliti pensare ai nostri nipoti, a due o tre generazioni avanti. Non lo facciamo più.

YT: Ha mai sbagliato nel fare previsioni?
L: No, perché comprendo l'economia mondiale. E capisco che cosa c'è di sbagliato. La mie previsioni hanno a che fare con gli sbagli delle autorità in carica … Le conseguenze dei loro sbagli sono ovvie per me.

YT: Qualcuno dice che lei abbia previsto il collasso dell'URSS nel 1988.
L: In effetti l'ho previsto nel 1983.

YT: 1983? E come ha fatto?
L:Ricoprii la funzione di canale riservato per il Presidente Reagan. Ebbi questa idea su come fosse possibile risolvere il problema dei missili balistici elaborando una nuova politica di difesa. E pensavo che nell'era di Brezhnev fosse possibile per gli USA fare una certa offerta che l'URSS potesse accettare. Ovvero, invece di contare sulle batterie dei missili nucleari, potevamo avere un sistema sotto il quale cooperare per sviluppare sistemi capaci di prevenire che queste batterie di missili nucleari potessero essere effettivamente utilizzate. Cooperando avremmo condiviso e usato la tecnologia per altri scopi, non solo militari. Ero convinto che l'URSS fosse afflitta da una crisi economica interna che si stava aggravando.

YT: Come lo sapeva?
L: Perché l'economia sovietica nel settore militare era molto buona, poiché usavano la scienza, ma l'economia civile era pessima perché non la usavano … C'era un'opposizione al progresso tecnologico. […] Se l'URSS avesse potuto stimolare lo sviluppo economico per rimediare al fallimento del settore privato, si sarebbe potuta sviluppare abbastanza bene, basandosi sull'uso della scienza per l'economia così come la usavano per scopi militari. E se USA e URSS avessero cooperato, avremmo potuto farlo. Potevamo mettere insieme le nazioni su quest'idea, un volano tecnologico per migliorare l'economia di tutte le nazioni, rendendo la tecnologia disponibile.
Così ero coinvolto in questo. Il presidente Reagan era interessato alla mia idea e così divenni un canale riservato con i Sovietici sotto il Presidente Reagan. Così nel 1982-1983 ebbi discussioni con funzionari del governo sovietico e un giorno vennero a dirmi “Andropov ha detto di no”. Era il febbraio 1983. Io dissi “Dovete cambiare, se continuerete con l'attuale politica militare, l'URSS collasserà nel giro di cinque anni”…Reagan fece l'offerta pubblicamente e l'URSS la respinse … e il collasso sovietico è poi avvenuto.

YT: La sua più recente previsione è che la situazione finanziaria globale è sull'orlo del collasso?
L: Sta già accadendo. Perché l'intero sistema è impazzito dal 1971-1972. Avevamo il sistema di Bretton Woods che fu costruito dal presidente americano Roosevelt. Era un sistema a tassi di cambio fissi con denominazione in oro, un sistema a riserva. A dispetto dei tentativi di sabotarlo, funzionava. Fu la base per la ricostruzione degli USA e dell'Europa nel periodo post-bellico. E lo hanno distrutto.

YT: Negli anni '70?
L: Prima, nel 1964, gli USA cominciarono la guerra in Indocina. Fu il primo sbaglio. Gli USA cominciarono a muoversi nella direzione sbagliata economicamente nel 1964-65. Attorno al 1967 fu chiaro che avevamo intrapreso una svolta a U in tecnologia. Nel 1971 con la decisione di Nixon sul sistema monetario, siamo entrati in un nuovo sistema che era un fallimento fin dall'inizio. Ora accadde che, grazie ai nostri investimenti di capitale in infrastrutture e altre cose, avevamo molta tecnologia, molta potenza economica costruita nell'economia USA.
Ma oggi l'economia americana è esausta. Non sono state rimpiazzate le infrastrutture, come le centrali elettriche; il nostro sistema ferroviario è morto. Ogni aspetto dell'economia langue. La gente non ha le capacità professionali che aveva 20 o 30 anni fa. Le ha perse. Così ci stiamo disintegrando, e lo stesso discorso vale per l'Europa. Siamo una nazione perduta, siamo in fallimento; l'Europa è in fallimento, in generale. E allora l'economia mondiale è fallita. Abbiamo un'enorme montagna di debito finanziario che non potremo mai pagare.

YT: Intende?
L: Crediti finanziari esposti.

YT: Intende deficit delle partite correnti?
L: Di più. L'economia mondiale è in debito ogni anno di 50 trillioni di dollari. Abbiamo centinaia di trilioni di dollari di debiti. Non potremo mai pagarli; a causa dell'inflazione del debito, specialmente dal 1987 l'aumento della speculazione in derivati finanziari è enorme.
[…] Dovremmo fare investimenti su larga scala; dobbiamo rinnovare le infrastrutture. I grandi sistemi idraulici, il sistema di produzione e distribuzione elettrica, il sistema dei trasporti e quello sanitario stanno andando in malora. Tutte queste cose fisiche, dalle quali è sin ora dipesa la prosperità del paese non ci sono più. E abbiamo enormi debiti. Il nostro tasso di produzione sta collassando; questo è il più grande collasso nella storia moderna e sta accadendo ora. Gli idioti lo negano e basta…

[…]

YT: Allora questo significa che l'intero sistema economico mondiale collasserebbe?
L: […] Per esempio, in che misura la Cina dipende economicamente dall'export oggi? Cosa accadrebbe se il mercato USA crollasse?

YT: E' inimmaginabile?
L: La Cina detiene grandi quantità di dollari. Ma il loro valore potrebbe crollare del 50% in brevissimo tempo. Anche il Giappone è un grande detentore di dollari; questi potrebbero presto rivelarsi senza valore, nel senso che con essi non si potrebbe fare nulla. La Corea del Sud andrebbe incontro agli stessi problemi. Tutta l'Asia Sud-orientale ha simili problemi […].

L'intervista, pubblicata dal Quotidiano del Popolo online in quattro parti, di cui abbiamo riportato solo parte della prima, è stato il pezzo più letto dell'edizione e ha prodotto una lunga serie di commenti da parte di lettori, sia positivi che negativi, questi ultimi essenzialmente ripropongono vecchie calunnie contro Lyndon Larouche che l'apposito apparato di propaganda diffonde puntualmente in casi come questo.