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Halliburton vola in Medio Oriente

di Marco M - 22/03/2007

       
 
   
 Il gigante dei servizi petroliferi Halliburton trasferirà presto il suo quartier generale da Houston (dove manterrà comunque degli uffici) a Dubai, e questo sta causando molte discussioni e sospetti negli stessi Stati Uniti. Gli analisti fanno notare come, spostando la sede centrale a Dubai, la Halliburton eviterà di pagare milioni di tasse continuando contemporaneamente ad intascare i soldi dei cittadini americani: infatti, la Halliburton ha un contratto esclusivo di 5 anni con l'esercito americano di 16 miliardi di dollari (pagati quindi dal cittadino americano) e nel solo 2006 ha guadagnato 22.6 miliardi di dollari.

La chiacchieratissima Halliburton fu presieduta dal vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney dal 1995 al 2000 ed è stata protagonista di infiniti misfatti, raccolti dal sito Halliburton Watch.

Ricordiamo qualche esempio... 
(tratti dagli articoli correlati, colonna qui a sinistra).

In seguito all'uragano Katrina, quando Bush fece di tutto per rallentare i soccorsi e aumentare la devastazione, le uniche società in corsa per i succulenti appalti edilizi furono quelle direttamente legate alla ex-società di Dick Cheney, la Halliburton appunto, e a tutte le sue sussidiarie.

Nel gennaio del 2006 la Kellogg, Brown & Root, filiale del gruppo Halliburton, ha vinto un contratto per 385 milioni di dollari per costruire negli Stati Uniti centri di detenzione, le cui località non sono state rivelate, da utlizzare, come si legge in un comunicato stampa della KBR, per "lo sviluppo rapido di nuovi programmi".

In seguito all'occupazione dell'Iraq, vinceva la gran parte dei bandi per la ricostruzione delle infrastrutture distrutte dalle stesse forze d'occupazione.
Un sogno accarezzato a lungo, se è vero che nel 1999 lo stesso Cheney, quando era ancora CEO (Chief Executive Officer) della maggiore fornitrice mondiale di servizi per le industrie petrolifere, diceva: "Il mondo avrà bisogno di ulteriori 50 milioni di barili di petrolio al giorno entro il 2010. Il Medio Oriente, con due terzi del petrolio mondiale ai prezzi più bassi, è ancora il posto dove si trova la ricompensa finale".

Ed è del 2001 un rapporto della task force per l'energia del vicepresidente Cheney intitolato "Foreign Suitors of Iraqi Oilfield Contracts" (Pretendenti stranieri ai contratti relativi ai giacimenti iracheni) che già allora analizzava le potenzialità dell'industria petrolifera irachena. Un interesse a dir poco morboso e con radici lontane negli anni.
 
Ora il trasferimento a Dubai, ed il sospetto è quasi certezza: altro "lavoro" in arrivo in Medio Oriente?