Svelato il segreto del dollaro e dell’euro
di centrofondi - 23/03/2007
Se per un attimo appena riuscissimo a uscire dal “logorio della vita moderna”, come
recitava una famosissima pubblicità degli anni sessanta, ci renderemmo subito conto delle
ragioni che muovono, apparentemente senza una ragione, le valute, i tassi, i mercati
finanziari.
In economia difficilmente interviene il caso, il destino. Tutto è pianificato, previsto nei
minimi dettagli a tavolino, a volte anche parecchi anni prima. A noi poveri mortali tutto
sembra muoversi senza una ragione apparente, le crisi economiche, i tassi di interesse, il su
e giù dei mercati finanziari e delle materie prime, ma se analizziamo le cose con un occhio
più attento riusciamo a cogliere il significato più ampio e anche a prevedere alcuni prossimi
andamenti dell’economia.
Prendiamo le valute ad esempio, tutti noi pensiamo che il loro fluttuare abbia delle ragioni
economiche come la forza di un economia rispetto ad un'altra e così via e in parte è
veramente così, ma solo in parte…
Per capire il ragionamento che andiamo a fare è necessario capire il meccanismo
dell’inflazione che, anche quello, sembra casuale mentre invece dipende solo dalla quantità
di moneta che viene stampata.
Noi sappiamo che il denaro “dovrebbe” essere solo il metro delle merci e dei servizi che
stanno circolando in questo momento, per cui se circolano 100 soldi, questi rappresentano il
valore delle merci che attualmente sono presenti sul mercato. Se aumento il numero dei
soldi, ma le merci restano sempre le stesse, allora avrò il prezzo di queste merci che si
adegua e cresce proporzionalmente rispetto alla quantità di moneta emessa.
Da questo si capisce che l’inflazione non è altro che un “annacquamento” del valore delle
merci e dei servizi in circolazione.
Poiché però c’è una sfasatura temporale tra l’aumento della massa monetaria e l’aumento
dei prezzi delle merci, chi compra in questo lasso di tempo ha un vantaggio enorme rispetto
a tutti gli altri perché acquisterà a prezzi vecchi con denaro che invece è già svalutato.
Se poi, come avviene normalmente nel meccanismo di emissione del denaro cartaceo da
parte delle banche centrali e del denaro virtuale da parte delle banche commerciali, chi
stampa lo fa a suo piacimento e senza alcun reale controllo, si permette a chi ha questo
potere di acquisire immense ricchezze senza alcuna fatica.
In pratica è quello che è avvenuto con il dollaro dopo la seconda guerra mondiale. La FED
ha svolto il ruolo di banca centrale mondiale e il dollaro è diventato l’unico mezzo per
scambiare merci e servizi a livello internazionale. Poiché la quantità di di dollari in
circolazione era ed è sempre più elevata, con questo giochino si è permesso, non agli Stati
Uniti badate bene, ma agli azionisti privati della FED di acquisire un potere reale immenso
rispetto al resto del mondo. Di questo si accorse De Gaulle che alla fine degli anni ’60
dichiarò guerra al dollaro chiedendo i pagamenti in oro anziché in dollari e portò poi Nixon
a dichiarare unilateralmente l’inconvertibilità del dollaro americano in oro e che scatenò
l’ira dei petrolier,i nei primi anni ’70, acquietati prontamente con un aumento del prezzo del
petrolio che da 2$ passò a 5$. Con il superamento di questi ostacoli, il dollaro divenne il
principale attore e attraverso di lui le ricchezze del mondo passarono di mano in cambio di
pezzi di carta verde. Le vicende appena descritte però fecero studiare a chi aveva le redini
economiche, un piano alternativo. Non fu un caso che in quegli anni nacque la CEE, poi
l’ECU ed infine l’EURO.
Si sapeva benissimo che il gioco del dollaro di cartastraccia prima o poi sarebbe finito e
quindi si è preparato, lentamente nel tempo, il sostituto.
Euro uguale e simile in tutto e per tutto al dollaro, ma utilissimo per dare la zampata finale,
secondo il collaudatissimo motto:
cambiare tutto per non cambiare niente.Quasi 30 anni di preparazione e poi dal 1999, la mossa finale.
Dagli anni ‘80 alla fine degli anni ’90 accelerazione sempre maggiore per acquisire il più
possibile ricchezze con il dollaro, per cui indebitamento progressivo delle masse e degli
stati, acquisizione di ogni roccaforte economica e finanziaria attraverso le banche centrali
mondiali, quelle commerciali e multinazionali. Monopolio dell’energia, delle armi,
disgregazione economica degli stati (
http://www.centrofondi.it/report/report_10_03_06.pdf)e colpi di stato silenziosi (
http://www.centrofondi.it/report/report_05_01_06.pdf) .Adesso sta andando in scena l’ultimo atto.
Il passagio della ricchezza illecitamente sottratta al mondo dal dollaro che ora passa
moltiplicata all’euro, ovviamente non agli europei, ma a chi detiene il potere monetario.
Dal 1999 indebitamento selvaggio, tassi di interesse ai minimi storici e banche che
elargiscono credito a profusione è quello che in gergo dei pescatori si chiama
“appastamento”, inondare il mondo di liquidità, rendere tutti dipendenti dal debito e
attraverso di lui controllare persone e stati, prima di passare alla raccolta, ma per questo
bisognerà aspettare ancora un po’, non molto, ma ancora non è arrivato il momento. Il calo
costante del dollaro è stato pilotato in modo da non generare panico e permettere il
passaggio delle consegne come dimostra il grafico del dollar index
Ora siamo di nuovo vicini ai minimi di lungo periodo, quando infrangerà la linea rossa
sapremo che sarà iniziato l’ultimo atto del dollaro
Questa fase è stata mascherata bene da un’inflazione ufficiale bassa a causa dell’enorme
mole di merce prodotta a bassissimo costo dall’oriente e riversata sul mercato occidentale.
L’inflazione, quella vera, ha aggredito il mercato immobiliare e si sta totalmente riversando
sulle fasce più deboli della popolazione mondiale compresa la, ormai fu, classe media.
La sensibile crisi del mercato immobiliare americano e i tassi a breve più alti di quelli a
lungo termine ci dicono che una recessione è alle porte e che probabilmente siamo vicini ad
un ribasso dei tassi in Usa e la FED, dopo 17 rialzi dei tassi consecutivi e sei in cui ha
lasciato i tassi invariati, l’ultima due giorni fa, conferma questa ipotesi
Non sappiamo ancora se sarà una recessione pesante oppure no, questo dipenderà molto da
come funzionerà la rete di protezione che le banche centrali hanno predisposto per evitare
shock finanziari, certo è che sarebbe la seconda recessione “bloccata sul nascere” dalle
potenze finanziarie mondiali, prima quella del 2001 e poi questa. La forza necessaria a
contrastare la naturale spinta del mercato sarà molto più elevata che nel passato.
Le borse dal canto loro hanno dato un primo segno di cedimento e se analizzate in chiave
ciclica ci dicono che siamo molto vicini ad un cambiamento di fronte
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Ciclo decennale Ciclo decennale
La linea nera che unisce il massimo del 2000 con il massimo del 2007 segna il confine e se
la reazione in atto si fermerà sotto quella linea allora avremo il segnale che la svolta è già
cominciata.
That’s all folks