I quattro pilastri dell'agricoltura naturale di Masanobu Fukuoka
di Ignazio Lippolis - 27/03/2007
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Le tecniche agricole moderne sembrano necessarie perché l’equilibrio naturale dell’ecosistema: è stato così profondamente alterato che la terra oggi non può più farne a meno. Questa logica non vale solo per l’agricoltura, ma anche per altri aspetti della società. Allo stesso modo, i medici e la medicina diventano necessari quando la gente si costruisce un ambiente malato.... | ||||||
Prima della fine della guerra, quando andai su all’agrumeto a mettere in pratica quella che allora credevo fosse agricoltura naturale, non feci alcuna potatura e lasciai il frutteto a sé stesso. I rami si aggrovigliarono fra loro, le piante furono attaccate dai parassiti e quasi un ettaro di mandarineto seccò e morì. Da allora ebbi sempre in mente un interrogativo?: “Qual è la forma naturale?”. Per arrivare alla risposta fui costretto a sacrificare altre 400 piante e finalmente oggi posso dire: “Il metodo naturale è questo”. 1. Nessuna lavorazione, cioè niente aratura, né capovolgimento del terreno. Per secoli, i contadini hanno creduto che l’aratro fosse indispensabile per incrementare i raccolti. Eppure non lavorare la terra è di fondamentale importanza per l’agricoltura naturale. La terra si lavora da sé grazie all’azione di penetrazione delle radici e all’attività dei microrganismi e della microfauna del suolo. 2. Nessun concime chimico o compost. Ottuse pratiche agricole impoveriscono il suolo delle sue sostanze nutritive essenziali causando un progressivo esaurimento della fertilità naturale. Lasciato a se stesso, il suolo conserva naturalmente la propria fertilità, in accordo con il ciclo naturale della vita vegetale e animale. 3. Né diserbanti, né erpici. Le piante spontanee hanno un ruolo specifico nella fertilità del suolo e nell’equilibrio dell’ecosistema. Come norma fondamentale dovrebbero essere controllate (per esempio con una pacciamatura di paglia o la copertura con trifoglio bianco), non eliminate del tutto. 4. Nessun impiego di prodotti chimici. Dall’epoca in cui si svilupparono piante deboli per effetto di pratiche innaturali come l’aratura e la concimazione, le malattie e gli squilibri fra insetti divennero un grande problema in agricoltura. La natura, lascia fare, è in equilibrio perfetto. Insetti nocivi e agenti patogeni sono sempre presenti, ma non prendono mai il sopravvento fino al punto da rendere necessario l’uso di prodotti chimici. L’atteggiamento più sensato per il controllo delle malattie e degli insetti è avere delle colture vigorose in un ambiente sano. Pubblicato su AAM Terra Nuova, aprile 1999. Per approfondire il suo originale approccio all’agricoltura in italiano si possono leggere: >>Lezioni italiane - Un'introduzione alla Rivoluzione del Filo di Paglia in Italia >>La rivoluzione del filo di paglia >>La fattoria biologica - Agricoltura secondo natura |