Nei giorni scorsi, un attacco senza precedenti, a mezzo stampa, è stato sferrato alla Coop dal quotidiano Liberazione. L'oggetto della polemica sono i fagiolini che la Coop ha messo in vendita nell'ambito di un progetto realizzato in collaborazione con la Regione Toscana e il movimento Shalom. Si tratta di fagiolini coltivati in Burkina Faso e commercializzati  con il marchio TerraEqua secondo i criteri del commercio equo e solidale che garantisce redditi più elevati ai produttori locali.
A prima vista sembrerebbe una bella idea, ma non la pensa allo stesso modo Liberazione, che analizza a fondo l'operazione e sabato 24 marzo va in edicola con un articolo perentorio in prima pagina: "I fagiolini solidali della Regione Toscana: una pessima idea". E ancora: "Arrivano dall'Africa e rovinano i contadini dei due continenti".

Per il quotidiano di Rifondazione Comunista i fagiolini mettono in difficoltà gli agricoltori italiani perchè arrivano sul mercato italiano con un prezzo inferiore di un euro. Allo stesso tempo, costringono gli agricoltori africani ad orientare la produzione all'esportazione a discapito delle produzioni locali.
Non manca la critica di stampo chiaramente ecologista rivolta ai costi ambientali del ponte aereo Ouagadougou-Pisa che consente ai fagiolini di arrivare in 36 ore dal Burkina Faso agli scaffali di CoopItalia.
L'intervento di Liberazione prende spunto da un articolo pubblicato il 5 febbraio 2007 sul sito http://www.semionline.it/

Una critica, quella di Liberazione, pienamente condivisa da Fare Verde che, pur essendo sostenitrice del commercio equo e solidale, raccomanda di limitarsi a prodotti non presenti sul proprio territorio, come caffè, cacao, tè, e avere sempre come priorità l'autosufficienza e la sicurezza alimentare dei popoli del Sud e del Nord del mondo.

Per leggere l'articolo di Rifondazione:
Articolo Liberazione - sabato 24 marzo 2007

Per leggere gli articoli di semi on line:
Fagiolini dal Burkina. Cargo, affari e delocalizzazione
Fagiolini, esportazioni e agricoltura. È questa la chiave di volta della lotta alla povertà in Africa?