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Il metano: risorsa ecologica?

di Uriel - 31/03/2007

Fonte: wolfstep

 

Una discussione con Hari Seldon mi ha fatto venire voglia di dare un'occhiata ai dati sulla distribuzione di Gas naturale. La cosiddetta "fiamma pulita" azzurra che ognuno di noi ha nelle case.

Fortunatamente non bisogna cercare troppo: sul sito di Snam Rete Gas si trovano interessantissime statistiche. Per la precisione, QUI trovate le statistiche riguardanti il trasporto di gas.

Se andate alla voce "Bilancio gas della rete nazionale" troverete un appunto interessante: le perdite di gas, segnate come "Consumi e perdite di Snam rete Gas" ammontano a circa il 5.8%, per un totale di 380 MILIONI di metri cubi.

C'e' un appuntino inutile, sotto, nel quale si sostiene la ridicola tesi secondo la quale questa cifra sarebbe dovuta ad errori di misura nella strumentazione. Dico che sia ridicola perche' proprio in quel bilancio si nota che questa cifra e' aumentata , in percentuale, rispetto al 2004.

Mica male , per essere un errore sistematico: con un aumento della quantita' di gas del 7%, l'errore e' peggiorato del 18%.

La verita' e' abbastanza chiara: 380 milioni di metri cubi di metano sono stati immessi nell'atmosfera. Considerando il fatto che il metano e' un gas serra di gran lunga peggiore del CO2, la cosa non ci sta mica tanto bene.

Ovviamente, nonostante si tratti di dati pubblici, non troverete un solo ecologista che denunci il catastrofico danno ambientale che sta avvenendo per colpa delle caldaie a gas.

Negli anni 80, il gas naturale fu spacciato principalmente per via del governo Craxi come la fonte pulita, l'energia azzurra, il metano che ti da' una mano.

Il che, in senso lato, potrebbe essere vero: la quantita' di perdite di una rete di distribuzione dipende principalmente da due fattori: la lunghezza della rete e la sua parcellizzazione.

Se il metano si fosse usato convogliandolo dentro le centrali, si sarebbero ridotte sia la parcellizzazione che la lunghezza della rete di distribuzione; ma era un periodo di appalti facili e di Milano da Bere, figuriamoci se si sono preoccupati di questo.

Bene, il risultato e' una rete nazionale che nel 2005 ha immesso 380 milioni di metri cubi di gas nell'atmosfera terrestre, con un incremento netto delle emissioni del 18.8%.

E il metano non e' un problema secondario: le emissioni di metano e di gas serra "minori" ha raggiunto la stessa pericolosita' delle emissioni di CO2, come si legge QUI

Non vi illudete di trovare una cosa simile sul blog di Beppe Grillo, perche' lui e' troppo occupato a lottare per Pecoraro Scanio.

In generale, oggi le cosiddette "utilities" sono le aziende che distribuiscono piu' dividendi, che si fanno piu' pubblicita' sui giornali, che hanno un futuro migliore sulle proiezioni economiche.

Nessuno vi verra' a dire che invece della vostra automobile, il problema delle emissioni sia da ricondurre alla vostra caldaia di casa.

E cosi', le citta' continuano a proporre inutili misure contro le automobili, distinguendo (inutilmente, viste le esigue differenze) euro3 da euro4, proponendo la dismissione delle caldaie a gasolio, quando proprio nelle citta' ci sono le reti gas piu' lunghe e parcellizzate, ovvero la gran parte delle perdite di metano.

Come al solito, la scelta ecologista sarebbe quella di usare pompe di calore per il riscaldamento e pannelli solari per l'acqua calda; come al solito la propaganda ecologista tace tranquillamente sul metano e sui suoi pericoli.

Addirittura la produzione di metano viene attribuita alle scorregge di mucca, quando non allo scongelamento delle bollicine del ghiaccio in siberia,tra un po' vi intimeranno di ruttare con moderazione, nonostante il fatto che la Snam pubblichi, su internet, il devastante bilancio ambientale della propria rete, lo attribuisca ad un imprecisato, crescente e misterioso "errore di misura",  e nessuno dice niente.

Ecologisti del cazzo, appunto.