Giulietto Chiesa il più libero tra i giornalisti italiani, da 13 anni non lo chiamano alla Rai, e da quando ha pubblicato il suo libro sull’11 settembre non viene più recensito sui maggiori giornali nazionali.

In questo saggio analizza la situazione odierna che affronta il delicato tema del disfacimento dell’ex impero sovietico fino ad arrivare al presente con la crisi internazionale e l’elezione di Trump.

Tutta la stampa italiana e “occidentale” – espone un punto di vista completamente contrario alla Russia e critico verso di essa, sostiene da anni. A differenza dell’informazione mainstream europea e americana, il giornalista afferma di non vedere affatto nel Cremlino atteggiamenti particolari che possano minacciare la pace mondiale.

Se per la stampa occidentale la Russia è il male, per Chiesa lo sono gli Stati Uniti: a loro affida molte delle responsabilità nella la gestione della politica internazionale, la situazione in Ucraina, la nascita e il sostentamento dell’ISIS, la stessa crisi economica che sta affliggendo Europa e Russia viene dall’ “Occidente”, ed è stata progettata da una cerchia di personaggi della finanza mondiale.

Nel quadro disegnato da Chiesa, la paura della Russia che attraversa l’Europa è l’unica arma che l’Occidente ha trovato per rafforzare la propria posizione, ed è preoccupante che il mondo assuma un simbolo di libertà e democrazia sotto l’insegna degli Usa, ormai sostenuti solo dai poteri della finanza e da un’opinione pubblica manipolata dai mezzi di informazione.