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FERMARE LA GUERRA

Per l'amicizia, la sovranità e i diritti dei popoli come strumento primo per fermare la guerra.

Sono passati due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, che continua a seminare lutti e disperazione. Un nuovo conflitto è sorto in Medio Oriente, come conseguenza della mancata soluzione alla questione palestinese che si trascina da più di un secolo. Le due crisi presentano il rischio di trasformarsi in guerre globali e nucleari, mentre i resoconti mediatici si basano sulla stessa narrativa dominante: lo scontro tra il bene e il male, frutto di una visione patologica del mondo dell’Occidente che, segnato dal declino che esso stesso ha creato, porta avanti disegni egemonici ed espansionistici, basati sulla supremazia militare che si alimenta nel bisogno di un nemico permanente.
 
Stare contro la guerra è una tradizione di tutti i popoli civili e il genere umano. La drammaticità dell'oggi ci pone di fronte all'evidenza che la guerra, con l'utilizzo degli armamenti nucleari, si può praticare con l'esito della distruzione del genere umano. La narrazione dominante in Occidente, oramai insensibile a espliciti massacri genocidari delle popolazioni civili, si è fatta propaganda esplicita per coinvolgere l'opinione pubblica nella inesorabilità di un conflitto bellico che non potrebbe che assumere le dimensioni di una guerra mondiale. In tal senso, l'appello per ottenere un cessate il fuoco è quindi in questo drammatico frangente storico un imperativo morale, politico e civile per ognuno, indipendentemente dalla propria identità culturale o appartenenza ideale.
 
Quanto più una cosa è importante, tanto meno è rilevante la quantità dei suoi difensori. Magari proprio per questo, potranno diventare una maggioranza capace di porre una istanza più forte delle perverse e nichilistiche dinamiche in atto. Se per imporre il potere c’è bisogno della coercizione, per difendere un’idea e una visione del mondo basta intenzionalmente anche l’intelligenza e la coerenza di una solidale comunità di pensiero e azione.
 
Questa casa editrice aderisce a ogni iniziativa che si muoverà nel dibattito pubblico in favore della cessazione immediata dei conflitti in corso.
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Se lo desideri richiedi gli adesivi "Nego il consenso alla guerra". 
 
La redazione di Arianna Editrice